Kobe Bryant

Altedo

"L'ossessione è naturale. Firmato, Kobe Bryant.Il 12 Novembre del 1996, Allen Iverson fece 35 punti nella vittoria dei Sixers sui Knicks al Madison Square Garden. Il 12 Novembre del 1996 io avevo giocato cinque minuti e fatto 2 punti nella vittoria dei Lakers a Houston. Quando quella notte sono rientrato in hotel e ho visto i 35 punti su SportsCenter non ci ho visto più: ho ribaltato il tavolino, tirato via le sedie, rotto la tv. Pensavo di avere lavorato duro. Cinque minuti, due punti. Dovevo lavorare di più. Lavorai di più.

Nel Marzo del 1999 Iverson fece 41 punti MARCATO DA ME, a Phila. Lavorare duro NON era abbastanza. Dovevo studiare quest'uomo in maniera maniacale. Lessi ossessivamente tutti gli articoli che lo riguardavano, guardai tutte le partite che aveva giocato fino allo IUPU All-American Game. Ho studiato tutti i suoi successi e tutte le sue battaglie. Ho cercato ossessivamente ogni punto di debolezza che ci potesse essere. Ho fatto tutte le riflessioni possibili. Questo mi ha portato a studiare come i grandi squali bianchi cacciano le foche al largo delle coste sudafricane. La pazienza. I tempi. Gli angoli.

Il 20 Febbraio del 2000 Phil Jackson mi disse di marcare Iverson all'inizio del secondo tempo. NESSUNO sapeva quello che voleva dire questa sfida per me. Volevo che lui si sentisse frustrato come IO mi ero sentito. Volevo che tutti quelli che avevano riso quando lui aveva fatto 41 punti contro di me soffocassero nelle loro risate.

Lui avrebbe detto pubblicamente che nessuno dei due poteva fermare l'altro. Io non ci volevo credere. Io ne faccio CINQUANTA, tu ne fai ZERO. Quando a metà partita iniziai a marcare Iverson aveva fatto sedici punti. A fine partita, aveva fatto sedici punti. La vendetta fu dolcissima.

Ma non ero soddisfatto della vittoria, perchè ero infastidito da come lui mi aveva fatto sentire la prima volta. Da quel momento, giurai che ogni partita sarebbe stata una questione di vita o di morte, e che nessuno mi avrebbe mai più fatto sentire a quel modo.

Voglio essere io a scegliere il mio obiettivo. Voglio essere io a scegliere se i tuoi obiettivi per la prossima stagione metteranno in pericolo quello che IO voglio essere tra vent'anni o se non lo faranno. Se così non sarà, buona caccia a te. Ma se così dovesse essere.... sarò IO a darti la caccia. Ossessivamente. E' naturale."