Mariele Ventre

San Lazzaro di Savena

Suona il telefono. E’ Giulia dal Comune di San Lazzaro. Rispondo e mi sento domandare se fossi stato disponibile a fare un graffito sulla facciata di una scuola ritraendo Mariele Ventre. Di primo impatto penso “e me lo chiedete anche?” poi mi ricordo che mia mamma si raccomanda sempre di essere educato e quindi mi limito ad un “si ok, i tempi sono stretti e ci saranno da fare i salti mortali, ma certo che si!”. Per la scelta dell’immagine vengo messo direttamente in contatto con la Fondazione Mariele Ventre dove approccio con chi Mariele l’ha conosciuta davvero. Donatella e Maria Antonietta (la sorella) si dimostrano da subito disponibili a collaborare e soprattutto felicissime di ciò che sta prendendo forma. Mi raccontano un po’ di Mariele, si complimentano per le mie opere, mi danno del lei e mi ringraziano anzitempo perché è un onore per loro. Ah per loro è un onore? C’è non so, hai capito? P-E-R L-O-R-O. Boh va beh, metto da parte l’imbarazzo, le lascio la mia mail ed in meno di una settimana ricevo tramite WeTransfer una roba come trentaquattro foto di Mariele (una più bella dell’altra) e ne scelgo quattro. Le mando subito ad Isabella e da quattro diventano due. In teoria sarebbe dovuta essere solo una, ma Mariele è Mariele e quindi vale tutto doppio. Ho a disposizione una settimana di tempo, nella quale ho già diversi impegni personali impossibili da rimandare, guardo le previsioni meteo e battezzo le uniche due date sul calendario disponibili, sperando che le precipitazioni scioperino. Mi organizzo con il noleggio del cestello e successivamente con Rosario, un tecnico del Comune che se non ci fosse sarebbe da inventare, una di quelle persone che lascia parlare i fatti e con la quale è sempre una garanzia collaborare. Ore 6:30, la sveglia mi ricorda che oggi non si va in ufficio ma a dipingere e difatti alle 7:15 son già sul cestello. Dopo pochi minuti iniziano ad arrivare i primi bimbi accompagnati dai genitori e vederli felici mi fa amare ancora di più la mia passione. Dopo poco mi raggiunge Claudia, un’insegnante, e prima che io riesca a ricambiarle il saluto esclama “Fabio ti ho portato la colazione: due brioche, una con la crema ed una con la marmellata, un caffè e un cabaret di pasticcini” al che, dall’alto del mio cestello, la ringrazio anche se caffè e marmellata non mi piacciono (questo lo sto scrivendo per le prossime volte che vorrete offrirmi qualcosa eheheh) e procedo con ciò per cui son stato incaricato. Il muro è grande ma non demordo, mi rimetto le cuffie, la maschera ed il resto vien e da se. A metà mattina mi raggiunge anche Donatella della Fondazione Mariele Ventre, appassionata di fotografia e di Street Art, la quale mi farà compagnia coi suoi quasi mille scatti per entrambi i giorni, mi regalerà una copia di “Mariele Ventre – Dentro il coro della vita“ e si rivelerà una persona davvero squisita. Poco dopo arriva anche la mia ragazza che, vista l’estrema vicinanza, ha deciso di fare pausa pranzo insieme. Si insomma dipingo, non sono in ufficio, ho una fotografa tutta per me e per pranzo la mia ragazza che mi fa compagnia, cosa posso volere di più? Riprendo col graffito ed alle 18:00 decido che è l’ora di andare a casa perché la stanchezza, al contrario della mano che faccio fatica a sentire, si fa sentire eccome. Il mattino seguente solito tran-tran: io, il muro e Donatella. Questa volta niente colazione ma in compenso Claudia mi regala una copia del diario Scolastico delle scuole di San Lazzaro, che vede in copertina il mio graffito delle scuole Rodari. Io sempre dall’alto del mio cestello, la ingrazio di cuore e proseguo. I bambini sono scatenati più che mai, alcuni mi chiedono di autografargli il diario, altri di fare un selfie ed anche i genitori si lanciano coi complimenti. La stanchezza si dimezza all’istante ed inizio a vedere la fine. Ore 18:30 è finalmente finito ed anche io non sono da meno, difatti nel fare manovra con il cestello, sfioro un muretto e rompo la plastica della freccia. Eh va beh, fa parte del gioco, non morirò certo per quei quindici euro. Arrivo a casa, faccio la doccia, mi metto sul divano, perché l’indomani si lavora ed è giusto riposarsi. Neanche a farlo apposta ed il mio telefono inizia a vibrare all’impazzata per le decine di complimenti. Tutto bellissimo, ma il meglio deve ancora venire. Oggi esco dall’ufficio, salgo in auto, collego il bluetooth e Prince e la sua Purple Rain vengono interrotti sul più bello. E’ Maria Antonietta Ventre che mi vuole ringraziare per quanto è stato fatto e quando le domando “Quindi le somiglia?” mi risponde con un netto “non è che le somiglia, è proprio lei! Senza se e senza ma! Quando l’ho vista mi sono addirittura emozionata e commossa. Lei è stato bravissimo, non so che altro dire!”. Io boh, sinceramente penso di avere finito i termini per descrivere cos’è per me il writing, quindi mi limito a dire G-R-A-Z-I-E! Per quanto riguarda l’inaugurazione del muro, questa si terrà domattina e mi spiace davvero non poterci essere, però spero che chi decidesse di partecipare, rimanga soddisfatto di quanto fatto perché alla fine è sempre e solo amore, se amore sai dare.