Sara Simeoni

Altedo

Questo è il mio omaggio ad una delle più grandi atlete italiane di tutti i tempi, icona dello sport nazionale e internazionale e protagonista nella disciplina del salto in alto per oltre un decennio, Sara Simeoni. Durante la sua straordinaria carriera si mostra capace di vincere le sfide con le sue rivali, soprattutto le tedesche Rosemarie Ackermann e Ulrike Meyfarth, grazie al coraggio, al talento e alla determinazione che la contraddistinguono. Con una medaglia d’oro olimpica (Mosca 1980), il superamento del record mondiale del salto in alto e numerosi altri riconoscimenti prestigiosi, Sara Simeoni è una leggenda che segna un’epoca e, oggi, è un esempio per i giovani che si avvicinano allo sport a livello agonistico.

"Io e Pietro (Mennea) lavoravamo lontano dai riflettori. Eravamo due atleti fuori moda e lo siamo rimasti. Caparbi, sinceri, due che non si adeguano. Lui anche più di me. Siamo cresciuti in un mondo meno asettico, dove c'era più spazio per essere veri. Quando abbiamo smesso non ci hanno mai coinvolti nello sport. Troppo spigolosi, poco comunicativi. La fatica che abbiamo condiviso. Le rivincite che ci siamo presi. Ci allenavamo insieme a Formia in solitudine e con pochi mezzi. Quando mi demoralizzavo guardavo dall'altra parte della corsia dove correva Pietro. Mi dava coraggio. Non ce lo siamo mai detto, ma credo che in quel deserto di tutto, senza parametri, senza aiuti, senza niente e con la paura di sbagliare, siamo stati di stimolo l'uno per l'altra".